lunedì 14 maggio 2012

Prendere a calci la storia e trasformarla in leggenda


Premessa: qui si parla, in maniera sdolcinata e assolutamente di parte, di amore. Incondizionato. Assoluto. Profondo. Si parlerà in maniera acritica e faziosa di qualcosa di unico e irripetibile. Ergo, siete avvisati.

 

Lo sappiamo tutti fin dal primo momento: i cicli sono destinati a finire.
Il cuore non lo vorrebbe e a volte si ostina a non accettarlo. Eppure. Eppure inesorabilmente arriva il momento dello "stop". A volte obbligato dagli eventi, a volte suggerito dal fisico che non ce la fa più. A volte perché ad un certo punto è giusto così.
E ieri abbiamo assistito a tutto questo.
A diverse motivazioni della fine di un ciclo. Col cuore che perde un qualche pezzo. E un urlo che (speriamo) tornerà in futuro. Ma tornerà in maniera diversa.



Sentimentalismi del genere in un periodo così posso sembrare stonati. I saggi dicono che ci si bisogna concentrare su ciò che conta. Su una crisi che stritola. Su uno stato sociale allo sbando.
Lo si farà domani. Anche domani. Oggi si rende omaggio a campioni che concludono un ciclo. Che ci hanno fatto sognare e cantare. Incazzare e urlare. Più semplicemente, ci hanno fatto appassionare.


Ci hanno dato quel qualcosa che distrae dai piccoli e grandi guai. Attimi di pura e semplice gioia. Totale. Gridare da svenire. Saltare come non pensavi fosse possibile. Abbracciare chi ti capita a tiro. Perché? Perché loro sono una catena che unisce.
Perché un tackle di Nesta, un contrasto di Gattuso, un gol di Inzaghi sono riusciti a trascendere il mero atto agonistico, diventando battiti del cuore di chi (come me, come noi) li ha amati.
E ora ne saremo orfani. Con ricordi splendidi da accarezzare, in attesa dell'inizio di un nuovo ciclo. Ancora una volta irripetibile. Come lo sono stati quelli passati.


Grazie campioni miei. Sdolcinatamente vi abbraccio con quel "grazie" che si riserva a chi ci ha dato gioie immense. Assieme ci siamo rialzati dopo anni bui. Assieme siamo risaliti là dove tutto si domina dall'alto. Assieme ancora ci siamo inginocchiati di fronte alla notte bastarda. Assieme abbiamo alzato la testa. Assieme abbiamo visto passare gli altri. Assieme abbiamo dimostrato che non saremo mai domi. Assieme abbiamo riso e pianto. Assieme abbiamo vissuto quegli attimi. Assieme abbiamo assistito al vostro superare quella linea di confine tra il giocatore e il campione. Tra la semplice storia e la leggenda.




1 commento:

Unknown ha detto...

Ebbene si...lo confesso....ieri dopo il gol di INZAGHI non sono riuscito a trattenere una lacrimuccia.

Mi associo al tuo abbraccio e al tuo grazie a quei campioni che ci hanno regalato emozioni immense.

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