giovedì 10 novembre 2011

Beati voi...

Leggo un po' ovunque dotte analisi sull'attuale situazione socio-politico-economica dell'Italia, con gente che sgrana termini tecnici come fossero noccioline e rende edotto il popolino (me compreso). Io leggo "spread" e mi rendo conto che vivevo anche prima di cercare di capire cosa fosse. Se dovessi mettermi qui a spiegare di cosa si tratti direi una miriade di vaccate. So solo che è un indice che indica quanto ce l'abbiamo in quel posto. E ora come ora pare essere davvero in profondità. Ma il dolore si sentiva anche prima.

Poi c'è chi festeggia perché quello lì (finalmente) se ne andrà, come se poi da lunedì tutto fosse destinato a tornare alla normalità e i bund tetteschi non faranno più paura, lo spread tornerà al suo posto e dai rubinetti uscirà Coca Cola. Lui era la mano che ci teneva immersi nella merda, ma non è che ora in automatico arriverà quella che ci tirerà fuori velocemente.


Io so solo che ci sono sempre le tasse da pagare e se vado avanti così chiamo in amministrazione e faccio fare i bonifici direttamente all'erario, così evitiamo la farsa di farmi accreditare uno stipendio che poi finisce ciucciato dallo stato. E' un mio dovere. Ma anche altri mi pare abbiano doveri, quotidianamente disattesi. Quello che avanzano magari poi me lo possono ridare, oppure tenerselo come anticipo dell'anticipo delle prossime tasse. Tanto...per ora il mio guardare al futuro consiste nel pagare già una tranche di tasse del prossimo anno. Ma non mi sento avanti.



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