martedì 19 febbraio 2008

Sin city

Incantato dalla visione di 300, ecco che mi cimento con l'illustre predecessore:Sin City.
Chi l'ha criticato ferocemente, chi lo considera un vero e proprio capolavoro.
Certo, la regia è incredibile e il rendere tutto come fosse un fumetto è stata una gran trovata.
Alcune scene sembrano davvero disegni.
Il resto...il resto è strano.
Tutto quanto sembra girare intorno all'autocompiacimento per le magie stilistiche di Rodriguez, probabilmente troppo impegnato a scegliere nel lungo campionario degli effetti speciali per prestare troppa attenzione alla sceneggiatura.
Si può lontanamente accostare a "Pulp fiction", per l'intrecciarsi delle storie e la violenza...ma proprio molto lontanamente.
Nel capolavoro di Tarantino la violenza non è sovrana, è un contorno (certo, importante) e viene così sdrammatizzata.
Qui invece la violenza diventa troppo fine a se stessa ed in lei non c'è nulla di liberatorio, è isterica, solo un altro gradino verso il baratro cui sono destinati i protagonisti.
Protagonisti che sono tutti, in un modo o nell'altro, "dead man walking", perduti in una città che non offre via di scampo.
Città senza colori, che trasforma tutto in bianco e nero, salvo tenere qualche sporadica sfumatura di colore per piccoli particolari.
Un film "difficile" perchè in costante bilico sul confine tra il colpo di genio e la vaccata suprema.
Gli attori se la cavano, ma a volte sono solo un contorno alle scenografie create dal computer. (Alba e Dawson rimangono comunque fantastiche.)
Un film che sarebbe da vedere un paio di volte: la prima si rimane imbambolati a guardare gli effetti speciali, la seconda per prestare più attenzione alla trama...e ci si rende conto che "sotto gli effetti speciali, niente."

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