mercoledì 15 giugno 2011

Ma poi come fanno a crederci?

C'è un video.
Guardatelo.
Sotto c'è un testo.
Leggetelo.

Poi comparate i fatti riportati nel filmato con quelli raccontati nell'articolo.
C'è qualcosa che non vi torna?
Anche a me.
Le cose che non tornano sono numerose.
L'Unità, nel tentativo di screditare qualcuno, è riuscita a tirarsi una zappa megagalattica sui piedi. Ma poi il popolo della Rete non se ne accorge e attacca solo e unicamente il nostro lillipuziano ministro.

Comunque sia, c'è un'immensa differenza tra quello che si vede nel video e quello che si legge nell'articolo subito sotto. E quello che viene raccontato sui vari social network.
E travisare così le parole è un atto scorretto, giornalisticamente e umanamente parlando.

Ricordatevelo la prossima volta che leggerete le notizie da "fonti non governative", da testate libere dal controllo di mr.B., dai giornali che si lodano sempre per il loro essere imparziali.
D'altra parte tale giornale fa rima con "faziosità".

p.s.
Non provo simpatia per Brunetta, ma credo solo che qualsiasi persona vada "attaccata" per fatti reali, non per antipatie personali.

1 commento:

lucacap ha detto...

Quella coi pantaloni bianchi che sale sul palco poi è sì una precaria della p.a. però nessuna stampa ha ricordato che:
- è figlia di un ex-senatore di rif com (con tutti i bonus che quell'"ex" comporta)
- ha un contratto a tempo determinato rinnovato di anno in anno (non una cocopro che chissà se viene rinnovata!!)
- ha uno stipendio mensile di 1800 e rorri euro
- ha tredicesima
- ha quattordicesima
- ha ticket.

vorrei essere anche io un precario, cazzo.

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