sabato 21 febbraio 2009

Be wired!

Mi sono abbonato a Wired.
Perchè?
Il motivo è spiegato ottimamente qui.
Perchè mi ci ritrovo pienamente.
Ed è bello.

"Mondopolitani. Persone curiose del mondo e di quello che vi succede, che sono consapevoli della centralità delle tecnologie e delle condizioni urbane nel presente e nel futuro (ma non per questo non si sanno godere il vento nei capelli), che hanno cultura e occasioni per seguire molti interessi e non trascurare tutte le chances e le passioni che la rete e il Duemila offrono. Che hanno interessi ovunque, e su tutti l’attualità internazionale, la tecnologia, la musica, l’America, la cultura pop. Che non sono necessariamente geek, ma sanno che la tecnologia fa girare il mondo: dai suoi server alla sua filosofia. Non hanno tutti la stessa età, ma a occhio hanno più di vent’anni e meno di cinquanta, “ibridi”: si ricordano del mondo di prima abbastanza per capire e godere il mondo di dopo. E per tenerselo stretto, il mondo di prima, quando hanno voglia di una crostata di lamponi o di un ideale: quelli erano ottimi già allora. Hanno come modelli culturali i paesi anglosassoni e le loro modernità, ma non gli bastano più. Non si riconoscono nella programmazione da pensionati della gran parte delle reti generaliste ma nemmeno in quella da tiratardi-nei-centri-commerciali dei palinsesti giovanilisti. Hanno caro il mondo ma non sono ideologici. Viaggiano, hanno imparato a conoscere posti che glielo avessero detto da bambini non ci avrebbero creduto. Sono affezionati ai posti che conoscono, ma non pensano che lavorare all’estero sia un ripiego, una fuga, una sconfitta: è una fortuna. Privilegiano internet come fonte di informazioni, spettacoli, divertimento, cultura. Credono che Wikipedia sia eccezionale, e sanno come usarla. Hanno trovato nel mondo e nella rete quello che i giornali italiani, la tv italiana, la politica italiana, non riescono più a dar loro: ma sono consapevoli di come le nuove tecnologie li hanno cambiati, delle cose che hanno perso. E fanno un sacco di cose, mentre il mondo di prima parla di Miss Italia.
Ma soprattutto, questo mondo di dopo conosce se stesso, la sua forza e la sua indipendenza: è una rete, e ha un solo rammarico. Che il suo paese sia ancora nel mondo di prima.
Ma ci stiamo provando, fratello."

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