lunedì 12 maggio 2008

Into the wild

Un film emozionante.
Un film "on the road", fatto di incontri e solitudine.
Una storia che prende vita ed è capace di trasportare lo spettatore nel cuore del protagonista (un fantastico Emile Hirsch), anche se non si condividono le idee.
Perchè tutti abbiamo un'aspirazione di libertà e la inseguiamo, a volte rischiano, a volte con prudenza.
Non bisogna per forza pensarla come Christopher McCandless (il nome del protagonista), bisogna solo seguirlo nel suo lungo peregrinare alla ricerca della verità, della sua vita.
Non è un avventuriero, non è un codardo che scappa da una realtà pesante e nemmeno un ribelle idealista.
E' solamente sè stesso, con la sua curiosità e la sua forte voglia di vita e verità.
Il film non ci chiede di schierarci con lui o contro di lui, bisogna solo perdersi nei paesaggi mozzafiato che attraversa, nelle persone che incontra lungo il suo cammino, bisogna sentire le sue emozioni.
Penn qui regala il suo meglio con una poesia registica d'alta scuola.
La tecnica del flashback utilizzata ottimamente, i momenti di silenzio, una fotografia stupenda...tutto concorre al meglio nel creare emozioni fino (e specialmente) alla fine.
Decisamente un gran film, una storia raccontata magistralmente, capace di appassionare fortemente e far incollare lo spettatore allo schermo, nonostante un ritmo rilassato e tutt'altro che veloce.
E questa volta non è che un pregio ed un valore aggiunto.



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Mentre scrivevo stavo ascoltando: Ligabue - Il Centro Del Mondo
via FoxyTunes

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