sabato 12 aprile 2008

E così...

Domani si vota.
Ho seguito in silenzio la solita marea di parole dei nostri cari politici.
Un giorno qua, l'altro là, in un interminabile faccia a faccia a distanza (stile bulletti del quartiere, ma senza palle)
Solite sparate (ieri il Berlusca, sul finire, ha stupito con la bomba dell'abolizione del bollo auto).
Solite bugie.
Soliti attacchi alle controparti, più o meno velati.
Veltroni che chiama "solite facce" quelli del PDL, quando lui si presenta con l'85% dei facenti parti della passata legislatura.
Veltroni che riesce a scaricare la colpa del casino di Napoli anche sulla destra.
Berlusconi che non riesce a stare zitto e fa polemica anche quando Milano vince l'Expò.
Veltroni che si sente Superman.
Berlusconi che si sente Dio.
Bossi che chiede di imbracciare i fucili. (approposito, vorrei stringere la mano all'ideatore del volantino della Lega, quello con l'indiano...una delle cose più divertenti di sempre!)
Gli elettori che vorrebbero nuovamente un partito dell'amore...la cosa più giusta per un paese che va a puttane. (battuta obsoleta e scontata, ma sempre attuale)
Probabilmente domani, come dice il cavaliere, butterò via un voto...ma almeno dovrò turarmi un po' meno il naso.
Poi starò a guardare come i vincitori andranno in trionfo e come gli sconfitti inizieranno ad rosicare, a fare ostruzionismo, a criticare...in un vorticoso déjà vu che ha stancato da tempo.

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Mentre scrivevo stavo ascoltando: Anathema - Are You There
via FoxyTunes

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