lunedì 18 febbraio 2008

Correva l'anno...

Ieri visita alla mostra "Anni '70" alla Triennale.
Bella, molto bella.
Ricca di tutto ciò che ha reso gli anni '70 ciò che sono: un qualcosa di intramontabile, di cui si sente ancora oggi l'eco.
Quando mi capita di pensare in che epoca mi sarebbe piaciuto vivere, la risposta è sempre la stessa: gli anni '70.
Anni pieni di ogni cosa, di contraddizioni, di musica, di sogni, di trasformazioni.
Anni in cui si avevano progetti ed ideali e si viveva per essi.
Poi, come al solito, gli estremismi trasformavano gli ideali in ideologie integraliste (sia a destra che a sinistra) che sfociavano in manifestazioni tutt'altro che non violente, attentati etc...
Anni in cui davvero si poteva sognare, anni figli del "Siate realisti: chiedete l'impossibile."
Altro che l'oggi.
Fermo, che sa di stantio.
Una finta velocità data dalla possibilità di comunicare con tutto il pianeta in tempo reale...ma per dire cosa?
Mancano le parole.
Società vuote, incapaci non solo di trovare risposte, ma anche di formulare domande.
Persone ormai incapaci di sognare un qualcosa che possa andare al di là del mero materialismo che ci circonda, convinti che ormai tutto sia stato conquistato.
Provo ad immaginare gli anni 70 con internet, blog etc...
Forse ce ne sarebbero di più rispetto ad oggi.
Forse di meno.
Sicuramente non avrebbero sostituito la comunicazione orale, quella faccia a faccia, quella pubblica, quella vera.
Quella che ti permette davvero di intrecciare la tua vita con quella altrui.
Ecco il vero villaggio globale.
Tutto nasce dalla voglia e dalla convinzione che le cose si possono cambiare, grazie alla mia rete di conoscenze, grazie al fatto che se io parlo di ciò in cui credo e lo dimostro con i fatti, ecco che posso smuovere le acque.
Ed ecco perchè gli anni 70 in fondo hanno fallito.
Ne parlavo con i miei (classe '46, che hanno vissuto in pieno il '68 e i '70)
Gli anni '70 hanno fallito perchè le parole ed i sogni non si sono trasformati in fatti.
Ed allora ecco gli anni '80, veri genitori della società attuale.
Anni di colletti bianchi, di Yuppies, di materialismo.
Tutto questo perchè non ci si voleva più fidare di sogni alla fine irrealizzati ed utopie rimaste tali.
Era meglio il concreto, la scalata al successo, il denaro.
Sogni tangibili con soddisfazione concreta.
Anni veloci, di movimento.
Movimento che è diventato ormai talmente veloce che sembra quasi fermo.
O forse lo è...

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