lunedì 28 gennaio 2008

Io sono leggenda

Un uomo solo in mezzo ad una New York deserta.
Un messaggio radio che attraversa l'etere alla ricerca di altri superstiti.
Un nugolo di mutanti simil-zombi, allergici alla luce, che popola la notte.
La ricerca di un virus che possa guarire questi malati.
Ok, la storia c'è, ed è anche bella.
L'attore c'è, ed è decisamente bravo.
Reggere praticamente da solo il peso di un film del genere non deve essere facile.
Ma Smith non è più il "fresh prince" di Bel-Air.
Ora è un attore completo, capace di recitare davvero bene.
Il film non ha un ritmo incalzante, non potrebbe averlo.
Perchè il ritmo della vita del dottor Neville non è il ritmo delle nostre metropoli.
E' una vita costellata da giorni tutti uguali, giorni soli con solo un cane a fare da compagno.
Giorni nei quali si cerca una speranza per il domani.
Un domani che sarà diverso da oggi e ieri solo se vedrà la scoperta di un vaccino per il malefico virus che ha sterminato l'umanità e lasciato solo Neville a combattere con i mutanti.
Neville che combatte non solo per la sopravvivenza, ma per mantenere viva la sua umanità (concetto reso bene dal suo andare a noleggiare film, parlare con i manichini etc...)
Insomma, un film bello.
Che fino a 3/4 regge bene.
Certo, è ben diverso dal predecessore "Occhi bianchi sul pianeta terra" e questa diversità cambia non poco il senso di "Io sono leggenda".
In "occhi bianchi" i mutanti erano le vittime delle mutazioni dovute ad una guerra chimica.
Erano esseri senzienti, organizzati in una sorta di gruppo parareligioso, con l'unico scopo di cancellare dalla faccia della terra tutto ciò che ricordasse la società che li aveva resi così.
Neville incluso, perchè ultimo superstite di quella razza umana capace solo di sterminare i suoi simili.
Neville è quindi minacciato dai mutanti non perchè rappresenta una preda, ma perchè è un diverso, non rappresenta più la normalità.
Normale quindi è ciò che è rappresentato dalla maggioranza, non ciò che segue la natura.
Il protagonista quindi è leggenda perchè ultimo della sua specie, ultimo baluardo contro un mondo popolato da non-umani, è leggenda perchè ora è lui l'unico diverso dagli zombi.
Ed ecco che allora il film con Smith esce dal seminato, perchè qui Neville diventa leggenda per altri motivi (non sto a svelarli per evitare di bruciare il finale a chi non avesse ancora visto il film), perchè qui si da una forte impronta di speranza, mentre nell'originale la speranza rimane nel cuore dello spettatore, perchè non si palesa sullo schermo. (mentre nel libro...dai non dico nulla, leggetevelo)
In soldoni un bel film, in grado di regalare emozioni allo spettatore, che se non fosse un remake reggerebbe ancora di più.
Film che stravolge la filosofia di fondo del predecessore (e del libro) e che lo rende non solo diverso, ma anche inferiore.


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Mentre scrivevo stavo ascoltando: Ligabue - Lettera a G (Live teatro)
via FoxyTunes

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