martedì 9 giugno 2009

Sull'uso di Facebook


"Grande successo" "Ridimensionati" "Tutto grazie a me" "Tutta colpa sua". Lunedì di parole. L'importante è che la sinistra stia sempre più scomparendo! E i comunisti sono ormai un ricordo!"

"Un fantasma si aggira per l'Europa. Quello del comunismo. Che nessuno si azzardi a fare sedute spiritiche per resuscitarlo. Si sta benissimo senza!"

Ecco come ho celebrato ieri la sconfitta della sinistra estrema alle elezioni per il parlamento europeo.
Però.
Capita che uno si veda recapitare un messaggio su Facebook da un suo contatto, dove gli viene quasi imposta una censura. Il succo del discorso è "piantala di scrivere quello che vuoi sul tuo profilo di Facebook".
Ora, che i miei status non volessero offendere nessuno, penso sia chiaro.
Penso sia anche chiaro che l'uso di Facebook non può essere determinato da una sola persona, così come l'uso di Internet.
Il fatto poi che le stesse persone che gridano allo scandalo quando viene commessa una presunta censura nei confronti dei loro paladini, vogliano imporre un filtro sugli status di Facebook mi sembra quantomeno assurdo.
Sbaglio?
In molti si lamentano dell'uso politico dei social network.
Io ritengo che se un qualcosa è "sociale" deve tollerare la libera espressione delle idee.
"come ti sentiresti se io bestemmiassi su FB?" certo, non farei salti di gioia.
Non cliccherei sul tasto "mi piace".
Ma non penso mi metterei a mandare messaggi di pseudoinsulti e velate minacce per far cambiare lo status.
Comunque grazie.
Perchè si vede cosa vuol dire la "non tolleranza".

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