martedì 23 giugno 2009

Dell'informazione


Continuano le proteste in Iran.
Continuano i morti e i feriti.
Parallelamente, continua la "battaglia" dei media per non essere censurati. Perchè raccontare cosa succede è cosa buona e giusta.
Poi, come al solito, ecco che sbuca il video scoop.
L'agonia di Neda, una ragazza iraniana colpita a morte dall'esercito durante una manifestazione, diventa l'icona della vera informazione.
Il video fa il giro del mondo, i profili di Facebook sono intasati dalla pubblicazione di quelle immagini di morte.
Immagini che vanno bel al di là dell'informazione, della cronaca, e che violano l'intimità e la tragicità di quel momento.
I quotidiani online ci vedono un'ottima occasione per fare il boom di "click".
I privati cittadini soddisfano così una spropositata voglia di voyerismo, ormai imperante if FB.
Pubblicarlo per dire "io sono vicino/a al popolo iraniano" "io combatto la censura che ormai opprime anche il nostro paese" etc...
Ed intanto la povera Neda viene esposta sulla pubblica piazza, perchè è giusto fare cronaca.
Perchè "l'informazione prima di tutto".
E allora io mi chiedo, come mai tutti ci siamo scandalizzati quando gli inviati dei vari tg bussavano ai finestrini delle auto dei terremotati?
Non era anche quella cronaca?
O forse un tot di terremotati non scatenano in noi la macabra voglia di sapere...e di vedere come muore una persona.
E chi se ne frega dell'individuo.
Quel dolore non ci riguarda.
E' solo cronaca.

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