sabato 22 novembre 2008

Rec

Da quando è uscito "Blair witch project", fortunato esperimento a basso costo che creò un caso, ogni tanto qualche regista prova a giocare la carta del film horror "in soggettiva", sperando di sbalordire il pubblico.
Con alterne fortune.
Questo REC presenta il solito canovaccio dei film di questo tipo: inizio lento, dove si spiega perchè c'è la telecamera "amatoriale" (in questo caso è di un'emittente locale che riprenderà una serata tipo di un gruppo di pompieri).
Fortunatamente bisogna aspettare poco per entrare nel vivo...e che "vivo".
Scene concitate, urla e caos che però non creano quel mal di testa tipico di questo tipo di regie.
I "mostri" del film devono molto a quelli di "28 giorni dopo", in quanto non si può chiamarli zombie, ma "rabbiosi".
Piccoli colpi di scena, lievemente citofonati ma che riescono comunque a sorprendere, piccoli balzelli sulla sedia, senso di angoscia e claustrofobia: c'è tutto per un buon horror, capace di portare la tensione a livelli sempre più alti, fino al finale che vuole spiegare tutto, ma non far capire i vari "perchè" dei quali si riempie il film.
Poi, la scena finale, che lascia una sorta di amaro in bocca, ma che al contempo piace (anche se sa tanto deja vu).
Comunque un bel modo per stare un po' in tensione.

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