mercoledì 29 ottobre 2008

Poiché a combattere si vedon pronti...

Grazie al cielo ci sono questi paladini della giustizia, della libertà, della democrazia.

La protesta degli studenti piace a Fo: «andare fuori nella piazza, fare lezioni all'aperto, è un'idea straordinaria che non dovete lasciar perdere. Stare in mezzo alla gente, far vedere che volete studiare è la vostra vittoria» (si, perchè studiare in università, maddai, vorrete mica prendere bei voti? vorrete mica laurearvi senza andare fuori corso di almeno un paio d'anni?)

"Il corteo degli universitari, dopo avere attraversato corso Buenos Aires, via Plinio, via Morgagni, viale Abruzzi e viale Gran Sasso, si è riunito in piazza Piola con un altro spezzone, sempre di studenti della Statale, fino ad arrivare a oltre un migliaio di partecipanti. Arrivati alla stazione ferroviaria di Lambrate, centinaia di ragazzi hanno deciso di fermarsi e di sedersi sui binari, bloccando per circa mezz'ora il traffico ferroviario e ritardando la partenza di un «Eurostar» Milano-Roma
" (da corriere.it)

Che schifo!
Solo questo.
Continua la fuga dei cervelli.
I corpi, purtroppo, rimangono qua

7 commenti:

Massimo Grassi ha detto...

La realta' e' un po' diversa da quella dipinta da te. Nel momento in cui accadevano i fatti un giornalista, per fortuna, era presente. Non fermarti al Corriere e leggi il reportage di Curzio Maltese su Repubblica.
http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-4/camion-spranghe/camion-spranghe.html

Sempre su Repubblica c'e' pure l’audio-racconto "a caldo" fatto dallo stesso Maltese subito dopo l'accaduto.
http://tv.repubblica.it/piu-visti/settimana/la-polizia-ignorava-i-violenti/25715?video

Riguardo poi alla protesta mi sembri poco informato. I motivi della protesta sono certamente i tagli. Tuttavia, quello che la maggioranza di chi protesta vuole (i.e., studenti, docenti e rettori), e' che i tagli COLPISCANO chi lavora male (bassa produttivita' scientifico/didattica e gli atenei da anni possiedono diversi indicatori per valutare entrambe) e non tutti indiscriminatamente. Ma il governo pare non troppo intelligente da capire che, se taglio deve essere, e’ meglio tagliare su chi e’ scarso e non su chi e’ bravo. E questi sono semplicemente FATTI, non considerazioni personali riguardo all’accaduto. La fonti sono il decreto varato dal governo e i vari documenti che i vari rettori che si sono uniti alla protesta hanno prodotto nell’ultimo periodo.

Ad esempio, il mio ateneo (Padova) ha un bilancio ineccepibile (si è molto parlato ultimamente del buco di Siena) e buona produttivita' scientifico/didattica e verra' penalizzato tanto quanto un ateneo scarso o mediocre su entrambi i settori.

Se abbiamo pochi soldi da dare, diamoli almeno a chi li merita! Infatti, una delle parole d'ordine di queste proteste e' appunto MERITOCRAZIA. E la ripetono tutti: rettori, docenti e studenti.

Massimo
ps: in piazza qui a Padova sono state fatte ottime lezioni.
pps: chi “torna in università a studiare” avalla (con la sua assenza alla protesta) la sempre peggiore università del futuro. Hai figli? Parenti o conoscenti che tra qualche anno frequenteranno l’universita’? Ecco, loro frequenteranno sicuramente una universita’ PEGGIORE di quella che hai potuto frequentare tu (per quanto scarsa fosse). Evidentemente per alcuni italiani vale il motto “mors tua vita mea”.

Maxyeah ha detto...

Caro Massimo,
purtroppo la realtà è quella che vede giovani manifestare invece che studiare, distruggere invece che proporre, sfasciare invece che costruire.
La realtà è quella di questo video: http://it.youtube.com/watch?v=5wTeI_tatoY , meglio lasciar stare le "realtà" di repubblica (giornale troppo schierato
Non ce l'ho con quelli di sinistra o quelli di destra, ma con chi non perde occasione per protestare e perdere tempo con (il più delle volte) inutili manifestazioni che creano solo disagi e nulla più.
"meritocrazia"...non mi pare che la destra abbia mai negato questo concetto.
Non credo di essere poco informato...e poi le foto e i video parlano da soli...manganelli, volti coperti etc...
Non posso dirmi favorevole ai tagli, ma non posso condividere nemmeno becere espressioni di violenza che vogliono passare per "pacifiche manifestazioni".

Chi torna in università a studiare può protestare in altro modo, senza bloccare strade e ferrovie.
Non ho figli, ma amici e parenti che fanno il dottorato, nessuno di loro era in piazza a fare casino, erano a compiere il loro lavoro cercando di dare il meglio, come sempre.
Quelli che erano in piazza hanno (purtroppo) dato del loro peggio.

Massimo Grassi ha detto...

1) il video: con quel nome, chi l'ha postato non e' certo un agnellino, altro che la faziosita' di un giornale di ultrasinistra come Repubblica!
2) Andiamo a "the serious matter". Proviamo a caricaturizzarla.
Il ricercatore X e' bravissimo, un mostro nel suo settore. E' un dottorando promettente come i tuoi amici. Il ricercatore Y e' un emerito cazzone, e da bravo cazzone si e' scelto un bell'ateneo del cazzo che non gli stressi troppo l'anima e la vita.
Il governo taglia i fondi alla ricerca e taglia cosi' come sta tagliando questo governo: indiscriminatamente su tutti gli atenei.
Opzione A: TUTTI “perd[ono] occasione per protestare e perdere tempo con (il più delle volte) inutili manifestazioni che creano solo disagi e nulla più”. In altre parole, NESSUNO protesta. Il governo approva il suo decreto legge e il nostro X, che ha sgobbato come un mulo, alla fine del suo dottorato non e’ nemmeno sicuro di riuscire a trovare un assegno di ricerca perche’ il governo ha tagliato anche agli atenei buoni dove lui avrebbe facilmente (grazie al suo cv) trovato un assegno di ricerca. Anche a Y capita la stessa cosa. Ma per l’università, la collettività, tutti insomma, X era una risorsa, Y invece era meglio perderlo che trovarlo.
Opzione B: TUTTI colgono l’occasione per “protestare e perdere tempo con (il più delle volte) inutili manifestazioni che creano solo disagi e nulla più”. TUTTI si incazzano contro questo decreto e, ben consci che di soldi non ce ne sono poi tanti, propongono di distribuire i pochi rimasti secondo il merito scientifico didattico dei vari atenei/facolta’/dipartimenti di ricerca (che e’ la voce piu’ forte all’interno della protesta studentesca). Il governo, di fronte a tale massiccia protesta, non puo’ che rimboccarsi le maniche e fare un correttivo in corso d’opera ad un decreto fatto in fretta e furia e tagliare (certamente) ma in proporzione inversa al merito di ciascuno. A questo punto X, grazie al suo cv, sa che ha ottime chances di trovare un assegno di ricerca presso un buon ateneo, perche’ questo avra’ dei soldi per la ricerca e anche in relativa abbondanza. Facendo così possiamo garantire un meritato futuro al nostro caro X e mollare, comunque e per fortuna, il nostro cazzone Y.

La protesta ha fatto si che di queste cose si sia parlato. Alla tv, alla radio, nei giornali su internet. Grazie alla protesta le cose non sono passate sotto silenzio. E probabilmente verra’ proposto un referendum che provera’ ad abrogare questo decreto iniquo. Non mi sembra un brutto risultato. Meglio che ciucciarsi un decreto scritto con i piedi e contestato da tutto il mondo accademico.

A proposito di facinorosi dell’ultrasinistra. Questo e’ il link alla lettera che il nostro rettore (un oltranzista marxista a sinistra che si è pure tagliato il braccio destro per essere piu’ sinistro) ha scritto. Ma d’altronde si sa, i tipi dell’ultrasinistra piu’ a sinistra come lui vengono messi a capo di mega-atenei di 60000 studenti cosi’ che possano diffondere il loro sinistro verbo ad ampie popolazioni:
http://www.unipd.it/area_news/lettera_rettore.htm

Enjoy!

Maxyeah ha detto...

Ma...scusa un attimo...ho per caso attaccato in maniera pesante solo la sinistra?
ho linkato un video...perchè quando manifestano quelli di destra succede casino, quando lo fanno quelli di sinistra...è colpa di quelli di destra..c'è qualcosa che non funziona (quel tuo "A proposito di facinorosi dell’ultrasinistra" proprio non l'ho capito...)

comunque, ho semplicemente espresso il mio disappunto verso chi manifesta, perchè non mi pare che queste manifestazioni abbiano avuto successo.
Il referendum è stato proposto dal PD, la piazza si è limitata ad urlare.
La riforma certamente non è delle migliori, ma alcuni punti non sono poi da buttare (certo, questa è il mio parere e non pretendo venga condiviso da tutti)
Comunque, ribadisco:
-non ce l'ho solo con la sinistra, ma con quelli che manifestano, a prescindere dal "colore"
-non condivido in toto la riforma, ma urlare in piazza non risolve nulla!

p.s.
prova a leggere l'articolo di fondo sul magazine del corriere di ieri.

Massimo Grassi ha detto...

Premessa: credevo ce l'avessi in particolar modo con la protesta di sx. Ma scrivi che ce l'hai con chi "urla in piazza".

Ma se i tuoi governanti fanno cazzate (o cose comunque migliorabili, perfettibili) bisogna per forza diventare "popolo bue" e prendersela nel sedere senza fiatare? Tu cosa proponi di fare? Aspettare supinamente le elezioni (tra 5 anni) quando la riforma gia' tra 4 anni avra' tagliato fondi sufficienti ad assumere (anche a tempo determinato!) un qualsiasi giovane ricercatore cosi' come avra' affondato la possibilita'di fare ricerca?

Capisco che sei contro qualcosa. Non si capisce pero' che cosa tu sostenga. Non leggo nelle tue frasi un qualsiasi atteggiamento propositivo. Infatti scrivi "urlare in piazza non risolve nulla" (e che cosa potrebbe risolvere allora?), e aggiungi "non mi pare che queste manifestazioni abbiano avuto successo" (come si puo' arrivare a raggiungerlo?).

Dire la propria opinione (voglio a questo punto conoscere la tua) non e' una brutta cosa: pare che sia il principio su cui si fonda una societa' civile.

(Se poi su 10000 persone presenti a Roma quel giorno 100 decidono di fare a cazzotti mi sembra che si faccia un grosso torto a quei 9900, e non sono pochi, che a cazzotti non hanno fatto e che erano semplicemente li' a protestare pacificamente.)

m

Maxyeah ha detto...

Magari raccogliere fin da subito firme per un referendum e non aspettare che in 100 si scazzottino.
Un'opposizione che si batta in parlamento e non per le vie di Roma.
Un non aver eletto Berlusconi quasi 1 anno fa.
Un dimostrare che scuola e Università così come sono funzionano alla grande e non sprecano soldi.

Ribadisco: a conti fatti abbiamo avuto la riprova di come la piazza sia solo un luogo dove urlare, ma che non cambia nulla.
Il fatto di non scendere in piazza non è sintomo di un masochistico piacere nel sentirselo messo nel culo, ma del rendersi conto che urlara non lenisce il dolore al sedere

Massimo Grassi ha detto...

ok, ok! almeno ti sei messo allo scoperto!

cmq, sul fatto che "non scendere in piazza non è sintomo di un masochistico piacere nel sentirselo messo nel culo, ma del rendersi conto che urlara non lenisce il dolore al sedere". Ma tu quando ti fai male o ti fanno male (e.g., ti tagli o prendi una botta) stai zitto muto come un pesce o anche tu (come gli altri esseri umani) una qualche imprecazione la tiri?

buon fine settimana!
m

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