L'inizio lascia abbastanza interdetti...riprese nervose, montaggio serratissimo, tutto molto (forse troppo) veloce.
Da lì tutto viaggia sempre alla stessa, allucinante, velocità.
Se Die Hard 4 non riesce ad essere verosimile, Crank risulta quasi fantascientifico.
Situazioni surreali, fughe rocambolesche e tutto ciò che serve per mantenere alto il livello di adrenalina nel corpo del protagonista (che altrimenti morirebbe) aiutano a rimanere davanti allo schermo e ogni tanto tirano fuori anche sorrisetti.
Siamo di fronte ad una sorta di "Speed" umano.
Nel film di Reeves era un pullman a non potersi fermare, qui è l'uomo che se si ferma è morto.
La cosa che rende Crank diverso da altri film del genere è la capacità di non prendersi sul serio.
Tutto ciò non lascia spazio ad inutili (per l'economia del film) introspezioni o divagazioni esistenziali, a psicologia spicciola o ad altre riflessioni sul senso della vita etc...
I registi/sceneggiatori sanno che tipo di film stanno girando e non pretendono di creare un mostro sacro del cinema.
Danno vita ad un puro prodotto da intrattenimento, mettendoci dentro un po' di tutto e frullandolo alla massima velocità.
Jason Statham certamente non brilla per incredibili doti recitative e rimane un po' troppo legato sempre allo stesso personaggio, ma qui riesce a dargli una sfaccettatura più ironica che sicuramente non guasta.
Insomma, un filmetto dai toni fumettistici e leggermente pulp che non riesce però a lasciare il segno.

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Mentre scrivevo stavo ascoltando: Ligabue - Tutte le strade portano a te (Live teatro)
via FoxyTunes
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