Devo dire che dallo scetticismo iniziale, inizia a piacermi (politicamente parlando, sia chiaro) il presidente Napolitano.
Dopo le parole nel giorno del ricordo, adesso parla di manifestazioni e compagnia bella, e non posso che concordare con le sue parole.
Si, molti lo sanno già, io sono contro manifestazioni et similia (non perchè sono liberticida o altro...semplicemente perchè la maggior parte delle volte non ne vedo l'utilità, pur riconoscendo che la legittimità di manifestare...) e ritengo poi che manifestazioni come quella di Sabato scorso, contro la base di Vicenza, non sia stata un atto di democrazia.
La democrazia (almeno, la nostra) ci permette di eleggere i membri di Camera e Senato, che saranno poi chiamati a governare.
Si elegge un partito per quello che propone ed ha fatto in passato.
Non solo perchè "mi aspetto che faccia così".
Diciamolo, il programma dell'Ulivo (me lo son letto un po', non tutto) non parlava nello specifico di Vicenza, si accennava a "ritrattare" i patti internazionali.
In una intervista, Luca Casarini ha affermato che "ritrattare" significa "diminuire sostanzialmente la presenza del contingente americano in Italia".
Ora, o io ho dei problemi con la lingua italiana, o ce li ha lui.
"Ritrattare" vuol dire
-1 CO tornare a trattare o a esaminare un tema, un argomento e sim., su cui ci si era già soffermati: r. uno stesso problema | OB riferire, narrare
-2 TS industr., trattare di nuovo un materiale sottoponendolo a una lavorazione o a un’azione chimica o fisica: r. una sostanza chimica, un metallo
-3 CO rinnegare, riconoscere pubblicamente come falsa ed errata un’affermazione e sim.: r. una teoria, un giudizio; anche ass.: al processo il testimone ha ritrattato
(fonte "Vocabolario De Mauro)
Si può ritrattare al ribasso o al rialzo.
Non necessariamente, in questo caso, "ritrattare" significa "far diminuire la presenza americana nella base di Vicenza", anzi, è vero il contrario, cioè che "ritrattare" può anche significare: "Cari USA, vi do tot spazio in più per farci quello che volete."
Poi dopo si può essere favorevoli o contrari, ma le decisioni sono prese da un governo eletto democraticamente e dire (come asserisce il "caro" Beppe nazionale, seguito a ruota da diversi politici e "pensatori") che per determinate decisioni bisogna fare referendum popolari tra le popolazioni locali (come per la TAV).
Le popolazioni hanno votato anche loro, gli strumenti per decidere sono stati dati...
Poi ci si lamenta della burocrazia italiana e delle lentezze che investono diversi ambiti del nostro già sfigato paese.
Nessun commento:
Posta un commento