sabato 11 marzo 2006

Un sabato di ordinaria follia

11 marzo 2006

La Russa: «Tra i responsabili anche dirigenti dell'Unione»
A Milano guerriglia tra autonomi e polizia
Lancio di pietre e macchine incendiate. Bomba carta contro i carabinieri: 4 feriti. I cittadini tentano di linciare i manifestanti
MILANO - È sfociata nella violenza, con 42 persone fermate e diversi feriti anche tra le forze dell'ordine, la manifestazione organizzata dai centri sociali nel centro di Milano in risposta al corteo della Fiamma Tricolore, che al via alle 16 da piazza Oberdan a San Babila. Il «presidio antifascista» è partito alle 12 da Porta Venezia con un fitto lancio di pietre e di petardi da parte degli autonomi verso la polizia. I manifestanti, circa duecento, molti con i caschi e il volto coperto da passamontagna, hanno anche incendiato cataste di legno e bidoni della spazzatura. La polizia è in assetto antisommossa, gli agenti continuano ad essere bersagliati da pezzi di pietra e di metallo. Il fumo ha invaso la parte terminale di corso Buenos Aires, un'edicola è andata a fuoco. La manifestazione non era stata autorizzata.


CARICA DELLA POLIZIA - Polizia e carabinieri hanno iniziato la carica di alleggerimento ma sono poi dovuti arretrare e hanno indossato le maschere antigas. È una scena di battaglia, nel centro di Milano. Volute di fumo nerastro si stanno innalzando per una trentina di metri in aria, mentre le fiamme si stanno espandendo. Proprio per questo motivo le forze dell'ordine sono dovute arretrare per consentire l'arrivo dei Vigili del fuoco. L'incendio dell'edicola è stato innescato da un motorino a sua volta bruciato, mentre dieci metri prima è stata data a fuoco una macchina. I residenti di un palazzo di tre piani prospiciente all'incendio saranno evacuati per ragioni di sicurezza.


LACRIMOGENI - Le forze dell'ordine hanno quindi cominciato a lanciare lacrimogeni, mentre i pompieri sono riusciti a spegnere il fuoco del motorino e dell'edicola incendiati; i vigili del fuoco non sono invece riusciti ad avvicinarsi ad alcune auto a cui si è esteso il rogo. Il fumo dei fumogeni, dell'incendio e dei primi lacrimogeni lanciati investe anche la folla che si tiene sempre più a distanza dalla zona degli incidenti. Il clima è molto teso, alcuni cittadini incitano le forze dell'ordine a caricare i manifestanti.


QUATTRO CARABINIERI FERITI - Quattro carabinieri sono rimasti feriti dalle schegge di una bomba carta lanciata dai manifestanti. Il 118 riferisce che altre due persone sono state soccorse ma non ospedalizzate. La prima si trovava vicino a Mc Donald's nel momento in cui è stata sfondata la vetrina, la seconda è una persona che ha respirato il fumo di alcuni lacromogeni e che si era rifugiata all'interno della metropolitana.
CALCI E PUGNI AI MANIFESTANTI - La rabbia della folla sconvolta si è riversata su alcuni manifestanti, quando sono stati fermati dalle forze dell'ordine. A stento gli stessi agenti sono riusciti a salvarli da un vero e proprio linciaggio: gruppi numerosi di persone li prendevano a calci e pugni urlando «ammazzateli», mentre gli uomini delle forze dell'ordine cercavano faticosamente di caricarli sui furgoni. Un signore anziano che ha partecipato all’aggressione ha motivato così la rabbia: «Hai visto che cosa hanno fatto? Stanno distruggendo tutto. Se avessi avuto un coltello l’avrei usato». Dopo le violenze oltre 40 manifestanti sono stati fermati dalle forze dell'ordine. Altre persone sono trattenute in un edificio di corso Buenos Aires dove sono in corso delle perquisizioni.
DANNI E TRAFFICO IN TILT - Le Forze dell’ordine hanno blindato il passaggio in direzione corso Venezia mentre le linee di superficie dei mezzi pubblici sono completamente bloccate. La Linea 1 della metropolitana ha soppresso le fermate di Porta Venezia e Palestro. I danni lungo corso Buenos Aires sono ingenti: all'altezza del McDonald's in viale Tunisia è stata fatta esplodere dagli autonomi una bomba carta caricata con bulloni che avrebbe avuto serie conseguenze per le persone: diversi agenti, una decina, hanno riportato ferite in via di valutazione.


LA RUSSA: DIRIGENTI DELL'UNIONE - «Sappiamo che le Forze dell’ordine hanno già individuato alcuni dei responsabili degli scontri ma noi sappiamo già chi sono: sono esponenti e dirigenti della coalizione di Romano Prodi». Lo ha detto Ignazio La Russa, capogruppo alla Camera di Alleanza nazionale in merito alla manifestazione durante la quale sono stati incendiati la sede di An a un An point in corso Buenos Aires. «I milanesi - ha aggiunto La Russa - possono giudicare da soli. Ci sarà una dura, ma pacifica ritorsione che non si aspettano: il voto degli elettori del 9 e 10 aprile, l’unica ritorsione che noi vogliamo».



Bhè...che dire...questa è la stessa gente che manifesta per la pace, per la tolleranza...quando si dice "la coerenza"...complimentoni!
Grazie anche alla nostra classe politica, che prima attacca l'avversario in maniera pesante, con guerre dialettiche (la violenza non è solo nel lancio di pietre...) e poi condannano questi atti (ci mancherebbe altro), ma non risparmiano frecciatine all'altro schieramento politico.
Dice Ferrante:"Chi governa non riesce a gestire squilibri". "La mediazione e la ricerca di equilibri sociali - ha rilevato l'ex prefetto e candidato sindaco di Milano dell'Unione, Bruno Ferrante - tanto superficialmente contestate dal centrodestra, hanno per molti anni consentito alla città di vivere senza tensioni e senza problemi di ordine pubblico. Oggi, viceversa, queste tensioni e questi problemi emergono tutti i giorni - da via Padova a via Triboniano a corso Buenos Aires - evidenziando l'incapacità di fare prevenzione da parte di chi ha responsabilità di governo della città". Naturalmente, ha concluso Ferrante, "La violenza va sempre condannata, da qualsiasi parte provenga" (e ci mancherebbe, aggiungo io). (da repubblica.it)


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Posso dirti che io ero lì (vado a scuola a 100 m da dove c'erano le barricate) e faceva davvero spavento...un sacco di pulotti, fumo altissimo e gente che correva...sono dei teppisti, hanno lanciato delle bombe carta piene di chiodi questo non è protesta, c'era il rischio di ammazzare qualcuno e capisco la gente che li voleva linciare...anche se non condivido

Anonimo ha detto...

Pure i nostri cestini hanno distrutto.

Lucacap ha detto...

L'apologia del fascismo è reato, Di Canio è un idiota, ma la prossima volta che incontrerò qualcuno che ha idee diverse dalle mie (su politica, calcio, fumetti, sessualità, cantante preferito...) mi metterò a incendiare auto e negozi e a spaccare le vetrine di un Mc Donald, in cui spero ci sia tuo figlio (o la tua fidanzata, tua mamma, tua sorella, tuo padre, il tuo miglior amico...). E che rimanga ferito a causa della mia abissale idiozia.

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