mercoledì 21 dicembre 2005

Che palle


Non ne posso più!
Non ne posso più dei "criticoni"...capaci solo di "esser contro"
Non ne posso più dei no-global...che si nascondono dietro a bandiere multicolori...e poi fanno violenze a destra e manca
Non ne posso più di falsi moralisti
Non ne posso più di governo ed opposizione che si beccano su tutto
Non ne posso più di Beppe Grillo...icona di chi è contro tutto...ultima la TAV.
Ha rotto...e con lui tutti i suoi seguaci...incapaci di farsi idee proprie...ma solo di saguire chi fa la voce grossa...
Questa benedetta TAV...una linea ad alta velocità...che molti paesi europei e non hanno già...ma noi siamo in Italia...e allora vai di manifestazione...slogan...bandiere...gente che non sa nemmeno perchè manifesta...l'importante è esserci.
E' di pochi giorni fa la notizia, comparsa sul sito ufficiale della regione Piemonte, che nella montagna dove si dovrebbe fare la galleria per la TAV, non ci sarebbero rischi di contaminazione da amianto o uranio...ma nessuno se la fila...ed eccola qui!
Buona lettura!

Torino-Lione: secondo l'Arpa non ci sono pericoli per salute e ambiente

L'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) ritiene che la realizzazione della linea ad alta capacità ferroviaria Torino-Lione non evidenzi, allo stato attuale, problemi ambientali che possano comportare rischi per la salute della popolazione della Valsusa. L'unica preoccupazione è quella di approfondire ancora la fase conoscitiva dei terreni.

Amianto. Nella tratta internazionale il problema è di scarsissima rilevanza, in quanto tutti gli studi hanno dato un quadro preciso e pregnante secondo i quali il percorso del tunnel non intercetterà rocce contenenti amianto. Nel tratto più basso, da San Didero verso Torino, dove la progettazione di Rfi è ancora in fase preliminare, occorrono ulteriori approfondimenti, ed è per questo che, non a caso, la "Commissione Rivalta" ha ritenuto indispensabile effettuare dei sondaggi per valutare compiutamente la situazione. L'80% delle rocce incontrate con le prospezioni superficiali fa ritenere che la probabilità di incontrare amianto sia bassa.

I tecnici dell'Arpa sostengono che è possibile, in caso di ritrovamento di rocce contenenti questo minerale, prendere tutte le precauzioni necessarie alla tutela della salute dei lavoratori e della popolazione. La legislazione vigente regolamenta con prescrizioni precise la sicurezza ambientale durante i lavori di costruzione delle gallerie per la Tav, così come è stato per i cantieri olimpici e come vale per tutte le medie e grandi opere pubbliche. In particolare, la linea rientra nella "Legge obiettivo", ed è dunque soggetta a prescrizioni vincolanti in materia di tutela dell'ambiente e della salute, che non tengono conto della convenienza economica. I problemi d'impatto per la salute possono nascere per inalazione di polveri oppure per inquinamento delle falde acquifere. Entrambe queste eventualità si possono evitare con appositi accorgimenti tecnici: il nastro sul quale trasportare lo smarino deve essere chiuso, in modo da evitare che il vento ne disperda alcune parti nell'atmosfera; il materiale contenente amianto viene bagnato, custodito due o tre giorni in un capannone, analizzato, monitorato, inertizzato e poi smaltito in discariche autorizzate. All'esterno non potrà pertanto verificarsi nessuna emissione di fibre.

Il mesotelioma, ossia il tipo di tumore legato all´esposizione all´amianto, non registra in valle una incidenza superiore alla media nazionale. Nonostante le molte cave aperte in val Susa, il rischio mesotelioma non è dissimile dal resto del Piemonte. Negli ultimi 10 anni, tra i circa 70mila abitanti della bassa valle si sono registrati 16 decessi negli uomini e due nelle donne (percentuale, quest´ultima, addirittura inferiore in modo significativo al resto del territorio regionale).

Uranio. L'Arpa ritiene che non ci sono pericoli per la popolazione. Anche in questo caso si devono completare le ricognizioni dei terreni e i sondaggi, altrimenti non è possibile fare previsioni dato che al momento la bibliografia e i dati disponibili sono insufficienti, ma non sono mai risultate evidenze di grandi presenze di questo minerale. Ad esempio, mentre nelle gallerie di saggio scavate alla ricerca di uranio negli anni '50 e '60 l'attività radioattiva ambientale è elevata, all'esterno risulta nulla.

In corso d'opera, per evitare qualsiasi rischio di esposizione, sono state comunque predisposte delle misure che, iniziando da un accurato sistema di monitoraggio in prossimità del fronte di scavo e successivamente all'esterno delle aree di cantiere, impediranno l'asportazione incontrollata o inconsapevole di materiale radioattivo. Qualora venissero tracce di radioattività nello smarino all'esterno della galleria, verranno osservate opportune misure per il trasporto in sicurezza di questo materiale fino ad una discarica autorizzata. Il principale presidio di prevenzione sarà costituito da un sistema di monitoraggio in continuo della radiazione gamma, a cui si andrà ad affiancare il periodico controllo dei campioni di roccia frantumata.

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