sabato 12 gennaio 2008

L'assassinio di Jesse James

La storia la conosciamo un po' tutti.
Quella del bandito Jesse James.
Si sa che si macchiò di diversi delitti e che fu ucciso quando aveva 34 anni.
Ad ucciderlo fu un certo Robert Ford.
Insomma, sappiamo tutto.
Come far si quindi che un film che non può riservare grosse sorprese narrative, possa comunque piacere e anche quasi stupire?
Prima di tutto si prendono dei buoni attori:
un Brad Pitt in forma, con questa faccia da "chissenefrega", ma che sotto nasconde un male interiore che disturba il nostro Jesse;
aggiungiamo uno strepitoso Casey Affleck, in grado di regalare al suo personaggio 1000 sfaccettature, differenti stati d'animo e farlo crescere, facendolo mutare dal fan innamorato del suo idolo, a persona fragile che, davanti al crollo del suo mito, reagisce in maniera del tutto inaspettata.
Poi mettiamoci una fotografia mozzafiato ed una gran bella regia.
Ed ecco un film di più di 2 ore, senza il ritmo proprio dei veri film western, ma capace di catturare lo spettatore.
Un film che racconta come un antieroe (Jesse) possa diventare un vero eroe, grazie alla sua morte e ai racconti mitizzati delle sue imprese, che lo fanno diventare una sorta di novello Robin Hood.
Un uomo assolutamente umano nella sua inumanità di killer e rapinatore.
Dall'altra parte abbiamo Robert, affascinato dalla figura carismatica di Jesse, disposto a tutto pur di poter partecipare alle sue scorribande, che man mano vede com'è davvero il suo eroe.
I fumetti collezionati non raccontano la vera figura di Jesse.
Efferato bandito, padre premuroso, lunatico, marito devoto, freddo calcolatore.
Il mondo si sgretola davanti agli occhi di Robert, che si trova davanti un uomo qualunque, con tutti i suoi difetti.
La frustrazione porta il giovane a tradire se stesso e il suo eroe, freddandolo in maniera vigliacca alle spalle.
Il pensiero di aver liberato il mondo da un terribile bandito lo galvanizza e lo convince del fatto che Jesse altro non era che un fuorilegge come gli altri.
Le reazioni del popolo del sud, addolorate per la morte del pistolero ed infuriate per la vigliaccheria del gesto di Robert, lo faranno ricredere sul suo gesto.
Forse davvero Jesse era, a suo modo un eroe e non avrebbe meritato una morte del genere.
Ormai l'animo di Robert è incapace di provare emozioni, schiacciato com'è dal peso di quel suo gesto.
Insomma, un gran bel film, impreziosito dalla straordinaria prova di Affleck Junior e da una regia capace di far passare via lisce le 2 ore abbondanti di film
Decisamente promosso.


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Mentre scrivevo stavo ascoltando: 30 seconds to Mars - From Yesterday
via FoxyTunes

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